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Gaetano Poli è nato a Portici, nel 1814.
Un uomo «… di belle speranze perspicace e solerte, caro a quanti lo conobbero», che al tempo stesso, è stato anche «… un bizzarro signore che portava gli orecchini».
Continuando l’attività della famiglia, nella qualità di costruttore edile, ha acquistato «… fama e fortuna».
Con decreto n. 1720, del 22 giugno 1850, il Comune di Portici è stato autorizzato ad alienare a suo favore il vecchio macello comunale. L’acquisto dell’intero immobile avviene «… mediante il prezzo ducati trecentocinquanta, e con tutte le condizioni sulla di cui base si formò l’aggiudicazione diffinitiva».
Interessato alle vicende politiche locali, ha ricoperto la carica di sindaco del comune di Portici dal 1867 al 1869.
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Gennaro De Simone è nato a Portici nel 1770.
Giovanissimo, nel 1785, entrato nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, è stato affiliato al convento della città natale. Compiuto il noviziato e professato la regola, per completare la sua formazione è stato «… inviato nei conventi di Teano e Sant’Agata dei Goti e infine ad Alvito».
Presso il cenobio di San Lorenzo Maggiore a Napoli, dopo l’ordinazione sacerdotale, ha completato gli studi conseguendo la laurea magistrale in Sacra Teologia.
Pochi mesi dopo, è stato destinato alla comunità conventuale di Montefusco, dove ha assolto gli incarichi di lettore, di insegnante e di reggente dello studio.
Ovunque e sempre, nell’esercizio del ministero pastorale, è stato «… di esemplare vita di preghiera e austerità».
Pochi mesi l’instaurazione del regno francese su Napoli (14 gennaio 1806), a seguito dell’entrata in vigore delle leggi sulla repressione degli ordini religiosi mendicanti, ha ricoperto l’ufficio di rettore della chiesa.
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Gennaro De Stefano è nato a Portici il 24 maggio 1951. Avezzanese di adozione, per 40 anni ha vissuto ad Avezzano, che era solito definire «…uno strano paese, di frontiera, abitato da pionieri e figli di gente avventurosa». La sua famiglia ha avuto un ruolo significativo nella ricostruzione della città marsicana dopo il terremoto del 1915, con il nonno e il padre impegnati nel settore edile. Negli anni quaranta, l'azienda di famiglia ha contribuito alla costruzione della nuova cattedrale, mentre negli anni sessanta ha realizzato uffici pubblici e ville private in stile tardo Liberty.
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Gennaro Formicola è nato a Portici il 28 agosto 1827, da Giuseppe Formicola e Chiara Improta.
Ordinato sacerdote, «… uomo di carattere adamantino», promosso dai Borbone, è divenuto l’undicesimo parroco della chiesa madre di Santa Maria della Natività e San Ciro.
Ha retto, «… pastore delle anime di Portici», la cura della parrocchia per 53 anni, dal 1858 al 1910.
Di ideali borbonici, «… fedele al vecchio regime anche dopo il 60 per cui subì persecuzioni e condanne; fu anche (carcerato) imprigionato in Napoli nel famoso carcere di S. Francesco».
Docente e poeta, ha cantato «… Portici e Dio».
È stato autore di vari opuscoli importanti e di diverse raccolte di liriche. Fra queste, le più importanti sono: Fervorini e colloqui, Poesie liriche, Il Deserto, L’Arpa del Rosario, Prose e Poesie, Primo Centenario di S. Ciro.
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Gennaro Imperato è nato in Villa d’Elboeuf al Granatello di Portici, il 2 gennaio 1914, da Raffaele Imperato.
Diciottenne, nel 1932, consacrata la sua giovinezza alla vita religiosa, è entrato nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, vestendo l’abito monacale.
Dopo il postulandato trascorso a Portici e il noviziato compiuto nel 1934 a Sant’Anastasia, il 25 marzo 1935 ha emesso la professione temporanea.
Il 12 giugno 1938, pronunciata la professione perpetua, ha preso il nome di Egidio.
Frate laico dalla Provincia religiosa Conventuale di Napoli, nel tempo, è stato aggregato alla comunità del convento francescano di: San Francesco a Lucera, in provincia di Foggia, dal 1933 al 1934; San Gennarello (Piccola Pompei) a Napoli – Vomero, dal 1934 al 1938; San Lorenzo Maggiore a Napoli, dal 1937 al 1948; San Gennarello (Piccola Pompei) a Napoli – Vomero, dal 1948 al 1956; Immacolata a Napoli – Vomero, dal 1956 al 1988.
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Gennaro Maria Ignazio Francesco Serra è nato a Portici, il 30 settembre 1772, nella villa di famiglia, posta nella zona di Bellavista, ancor oggi detta Cassano.
Discendente di «… una famiglia patrizia, tra le più influenti del Regno», è figlio secondogenito del duca di Cassano Luigi Serra e di donna Giulia Carafa, dei principi della Roccella.
Nel corso di «… una sera di festa e di lumi», ha ricevuto il battesimo dal reverendo Giuseppe Moscatelli, parroco della chiesa madre di Portici.
Giovanissimo, insieme al fratello Giuseppe, marchese di Trevi, è stato inviato a studiare nel collegio di Sorèze, in Francia, mentre si stanno sviluppando gli avvenimenti che hanno portato alla decapitazione dei regnanti e alla proclamazione della Repubblica Francese.
Nel collegio di Sorèze, quindi, entrato in «… contatto con le idee della rivoluzione appena scoppiata», ha fatto proprie «… le nuove idee di democrazia e di libertà dei popoli».
Compiuto gli studi, poco dopo il suo ritorno a Napoli, è stato accusato «… insieme al fratello Giuseppe (1771 – 1837) di aver avuto parte attiva nei circoli giacobini che si diffondevano a Napoli in quegli anni». Sospettato «… di aver partecipato alla congiura de’ Medici», nel 1795, sempre insieme al fratello Giuseppe, è stato imprigionato. Per volontà del sovrano Ferdinando IV di Borbone (1751 – 1825) , assieme ad altri detenuti politici, è stato rilasciato il 25 luglio 1798.
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Giacomo Cautiero è nato a Portici il 20 giugno 1891.
Discendente di una famiglia di medici e di farmacisti, giovanissimo si è laureato in Medicina e Chirurgia «… all’Università di Napoli con pieni voti, lode e pubblicazione della tesi».
Allievo prediletto del professore «Giovanni Castronuovo», è stato medico e «… clinico eminente, continuatore di quella scuola medica napoletana che ha così insigni tradizioni».
Quale cattedratico è stato «… primo assistente presso l’Istituto di Patologia generale diretto dal prof. Galeotti» e, poi, a seguito di concorso, assistente ordinario e, infine, aiuto.
Nell’esercizio della professione ha scritto molte opere di interesse medico. Un suo lavoro dal titolo Monografia di guerra vissuta da un medico, è stato premiato dal Ministero della guerra.
Ha preso parte alla Grande Guerra con il grado di capitano medico. È tornato dal fronte «… con una medaglia al valore e i postumi di un’asfissia da gas» nervino.
Ancora in giovane età, il medico e cattedratico Giacomo Cautiero muore a Portici, il 12 ottobre 1946.
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Giovanni Ago è nato a Portici, il 30 luglio 1886. Arruolatosi in marina, si è trasferito a Taranto.
Nella città dei due mari, nel 1910, si è iscritto alla locale sezione del Partito Nazionalista.
Acceso interventista della Guerra contro l’Austria, redattore del giornale tarantino Il Nazionalista, ha profuso ogni energia «… a favore dell’entrata in guerra dell’Italia al fianco delle Nazioni alleate, per il riscatto delle terre irredenti».
Ufficiale di carriera della Regia Marina, ha partecipato alle guerre 1911-12, 1915-18 e 1940-45. Per i suoi meriti, è stato più volte decorato: «… tre Cavalierati e molte onorificenze e riconoscimenti, anche esteri tra cui spicca la Medaglia d’Argento del Governo della Gran Bretagna, per segnalati servizi resi durante il periodo bellico 1915-1918».
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Giovanni Maria Capecelatro, dei duchi di Siano, è nato a Portici, il 31 gennaio 1677.
In tenerissima età, nel 1683, si è ascritto alla Milizia Somasca. Quindi, avviatosi alla vita religiosa, ha scelto di seguire la regola dei Canonici Regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore del Laterano.
Il 31 marzo del 1691, all’età di ventiquattro anni, è stato ordinato sacerdote.
Andando di pari passo la sua pietà e la sua scienza, è stato «… costituito Professore di belle Lettere, poi di Filosofia nelle nostre Atene or in Napoli, or in Roma; cresciuto nel merito, crebbe nel grado, e fu fatto Rettore nel Collegio Macedonio» di Napoli.
Il 22 febbraio 1718, dal sommo gerarca della chiesa cattolica, papa Clemente XI (Giovanni Francesco Albani, 1649 – 1721) è stato nominato vescovo di Ischia.
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Giovanni Maria Linguiti è nato a Faicchio, in provincia di Benevento, l’8 aprile 1773.
Ancora adolescente è arrivato a Napoli a studiare. Nella capitale, ha deciso «… di dedicarsi alla scienza del diritto; ben presto però, ritorna sui suoi passi e sceglie la vita monastica».
Dopo essersi addottorato in legge, in filosofia e in teologia, è stato abate dell’Ordine mendicante dei Serviti di Maria.
Nell’esercizio sacerdotale, si è distinto «… come predicatore e viene scelto come Catechista del Corpo di Marina della Darsena e come istruttore di teologia dei Chierici del Clero Regio».
Nel 1804, ha pubblicato le Esercitazioni critico-filosofiche sopra gli Atti dei SS. Apostoli.
«Frate-alienista, uomo acuto ed estroso, dotato di “fuoco naturale”», ha lasciato il silenzioso chiostro dell’Ordine dei Serviti per dedicarsi alla medicina.
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Porzio Giovanni (Portici, 1873 - Napoli, 22 settembre 1962) - "Usciva da un'aula con la toga svolazzante, con la mano tesa al bacio della gente come un cardinale" annota nel suo diario, il 10 luglio 1916, la scrittrice Elena Canino. La strepitosa popolarità gli derivava da un'oratoria dotta ma insieme chiara come acqua; era un po' istrione e un po' demagogo, conosceva i codici fin nelle virgole e meglio ancora l'indole umana. Vocazione giovanile: conservava una poesiola dedicatagli dai compagni del liceo Umberto quando rischiò la bocciatura in aritmetica: "Ognun credea che Porzio già fosse un avvocato. Ma or la matematica l'ha tutto trasformato".
Celebri sue arringhe portarono all'assoluzione dell'attrice Yvonne de Willespreux che aveva frantumato a colpi di revolver il cuore di uno studente-seduttore e dell'ex questore-commendatore Federico Borrelli che trucidò la figlia infedele con 39 pugnalate. "Vizio totale di mente", stabilirono i giudici.
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Giuliano Pasquale Ciro De Fazio è nato a Portici, il 7 aprile 1773, dal nobile Pietro De Fazio, duca di Gravina, capo giardiniere in quelle Reali delizie, e da Felicia Fiorillo.
Particolarmente versato per gli studi tecnici, prima è stato allievo «… per le scienze Matematiche, del celebre ed illustre nostro geometra Nicolò Fergola». Poi, «… avendo divisato di addirsi alla nobile professione d’Ingegnere ed Architetto si procurò d’andare in pratica con l’Architetto Pompeo Schiantarelli».
Avendo aderito alla Repubblica Partenopea ha partecipato alla difesa di Castellammare di Stabia.
Arrestato dalla restaurazione borbonica, e «… gettato nelle prigioni stabiesi, ancora vi languiva – come dimostra una carta custodita nell’Archivio di Stato – alla fine del 1800».
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Giulio Nocerino è nato a Portici, il 6 novembre 1883.
Conseguita la laurea in legge, valente avvocato nelle aule di giustizia «… esaltò la forza del diritto o invocò clemenza per le umani passioni».
Valoroso combattente, nella prima guerra mondiale è stato decorato con la Croce al merito di guerra e la Medaglia di bronzo al valor militare.
Stimatissimo dai colleghi, che hanno conosciuto «… la sua grandezza: giurista e oratore; civilista acuto e penalista brillante; scrittore e poeta» è stato eletto segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. In tale ruolo, ha reso «… all’Ordine Forense servizi quanto mai altri, nei lunghi anni nei quali presidiò l’onore della Toga».
Uomo dalle notevoli doti, «… ricco d’ingegno e di cultura», è stato autore di molte delle epigrafi dedicate a quanti, nei diversi campi dello scibile umano, hanno onorato la città di Portici.
Forbito, fine e fluente oratore, in occasione di eventi celebrativi o commemorativi, ha tenuto diverse conferenze. Le vibranti parole pronunciate in dette circostanze hanno sempre riscosso una forte eco.
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Guglielmo Ferrero è nato a Portici il 21 luglio 1871, da Vincenzo Ferrero e da Candida Cioffi.
Completati gli studi, si è iscritto alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Pisa.
Dall’aprile del 1889, arrivato a Torino con un gruppo di condiscepoli, è stato ospitato del medico psichiatra Cesare Lombroso. Da questi è stato persuaso a proseguire gli studi universitari a Torino, dove, nel 1891 ha conseguito la laurea,
Nel 1893 ha ottenuto anche la laurea in lettere all’Università di Bologna.
È divenuto «… celebre pubblicista e storico», sociologo e criminologo di fama internazionale.
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Guglielmo Peirce è nato a Napoli il 20 aprile 1909, da Carlo Peirce e da Giulia Bernard.
Spinto dalla passione per la pittura e per il disegno, nel 1923 ha abbandonata la scuola tecnica. Nel successivo anno 1924, si è iscritto alla scuola di pittura del Real Istituto d’arte di Napoli. Ma, dopo soli due anni, tuttavia, ha lasciato «il corso a causa del «… volgare manierismo che vi regnava», uscendone «animato da idee rivoluzionarie e sovvertitrici»».
Ha frequentato lo studio dell’avvocato e pittore comunista Antonio D’Ambrosio e del critico d’arte Paolo Ricci, luogo «… di incontro e di formazione per Peirce e per la gran parte dei giovani napoletani impegnati culturalmente e politicamente contro il fascismo».
Tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, è attivo «…presso la fabbrica di ceramiche artistiche partenopea “Stella Ceramiche” dove realizza i cosidetti “decori alla meccanica”, tema dell’antiarte caro a molti futuristi».
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Guido Giustiniano è nato a Portici il 2 novembre 1941.
Giovanissimo è entrato a far parte della famiglia francescana dei Frati Minori Conventuali, ed è stato ordinato sacerdote.
Compiuti gli studi superiori, ha conseguito le lauree magistrali in Teologia alla Pontificia Universitas Urbaniana e in Utroque Iure alla Pontificia Universitas Lateranensis, e il diploma solenne in arte e lettere all’Accademia Internazionale di Pontzen di Lettere – Scienze – Arti di Napoli.
Dottore in legge, è stato avvocato e giudice e vicepresidente del Tribunale Ecclesiastico della Campania e d’Appello, nonché avvocato del Tribunale Apostolico della Sacra Rota Romana.
Docente di Teologia e di Diritto Canonico, ha insegnato in diverse Università.
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Imma Battaglia, all'anagrafe Immacolata Battaglia, è nata a Portici il 28 marzo 1960. È un'attivista e politica italiana, ma soprattutto è una dei leader del movimento LGBT in Italia. La sua storia è quella di una vita dedicata alla lotta per la tutela dei diritti della comunità gay e all'attivismo senza compromessi.
Laureatasi in Matematica all'Università Federico II di Napoli, si trasferisce a Roma, dove diventa membro del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, un'associazione nata nel 1984 che porta avanti i diritti civili della comunità omosessuale, diventandone anche presidente fino al 2000.
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Jules Pierre van Biesbroeck nasce per caso a Portici, il 25 ottobre 1873, da Jules Evarist van Biesbroeck. È nato appunto mentre i suoi genitori stanno compiendo un viaggio d’istruzione in Italia.
Dall’età di due anni, ha risieduto a Ghent (Gand), nelle Fiandre, con la famiglia, che è rientrata in Belgio dal lungo viaggio nel Bel Paese.
Giovanissimo, è stato allievo del padre Jules Evarist van Biesbroeck, professore di pittura all’Accademia Reale di Belle Arti di Gand.
Nel 1886, partecipando alla XXXIII Exposition Triennale de Gand (Esposizione Triennale di Gand), ha venduto la sua prima tela, Le Pâtre.
Dopo il periodo di apprendistato con il padre, durato fino all’età di quattordici anni, incoraggiato dal successo della vendita della tela, è stato iscritto a frequentare l’Accademia Reale di Belle Arti di Gand. Presso detto Istituto, approfondendo i suoi studi di pittura e di scultura, ha completato la sua formazione artistica.
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Liberato Bronzuto è nato a Portici il 28 febbraio 1923.
Conseguito il diploma magistrale, è stato insegnante elementare.
Alle elezioni politiche dell’aprile del 1963 è stato candidato nella circoscrizione Napoli – Caserta per la lista del Partito Comunista Italiano.
Eletto, con sistema proporzionale, alla Camera dei deputati della Repubblica Italiana, prima iscritto al gruppo parlamentare Comunista e, poi a quello del Partito Comunista Italiano, ha occupato uno scanno di Montecitorio per l’intera IV Legislatura (6 maggio 1963 – 04 giugno 1968).
Riconfermato deputato nella consultazione elettorale del 10 e 20 maggio 1968, per una parte della V Legislatura (05 giugno 1968 – 15 aprile 1970), è stato membro del Partito Comunista Italiano.
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Luigi Crisconio è nato a Napoli il 22 gennaio 1893, da Francesco Crisconio e da Annamaria Calise.
Nel 1911, rimasto orfano del padre, a malincuore gli è subentrato nella gestione della cartoleria in piazza della Borsa, di cui era proprietario. L’amore per la pittura, lo ha portato a dedicare ogni momento ai pennelli, allontanandolo spesso dal bancone, fino a ignorare le richieste dei clienti. Questo suo comportamento, purtroppo, lo ha portato inevitabilmente a trascurare la cura del negozio. Pertanto, la madre si è vista costretta a vendere l’esercizio commerciale.
Nell’anno 1913, «… grazie all’aiuto di Vincenzo Serpone, noto commerciante di arredi sacri e pittore dilettante», si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Però, nutrendo una forte avversione all’insegnamento accademico, presto, ha pensato di abbandonare gli studi. Ciò nonostante, si è diplomato nel 1919, ma non ben disposto nei confronti della pittura ufficiale, si è formato «… nell’ambiente napoletano, pur senza aderire in modo attivo alle vicende dei gruppi artistici operanti nella città».