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Luigi D’Alessandro dei duchi di Castellina è nato a Portici il 19 giugno 1693, da Giulio Cesare d’Alessandro, III Duca di Castel di Lino (Castellina sul Biferno), e da Antonia Capece del seggio di Nido.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, avuta il 19 settembre 1716, si è avviato alla carriera ecclesiastica.
Il 23 marzo 1732, a soli trentanove anni, è stato nominato arcivescovo della diocesi di Santa Severina, nella Calabria Ultra, l’attuale provincia di Catanzaro. Il successivo 11 maggio 1732, ha ricevuto «… la consacrazione episcopale in Roma dal cardinale Antonio Saverio Gentili».
Uomo integerrimo e sensibilissimo, molto vicino ai bisognosi, ha fondato «… il Monte di Pietà di Santa Severina».
Il 9 giugno 1732, papa Clemente XII, nato Lorenzo Corsini, gli ha concesso il “pallio”.
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Luigi Zuppetta è nato a Castelnuovo della Daunia il 20 giugno 1810 da Giovanni Zuppetta e Giovanna Paolucci.
Castelnuovo della Daunia è un paesino di 1.500 apitanti, in provincia di Foggia, famoso per le sue terme
A questo eminente penalista è intitolata, a Portici, l’omonima strada che unisce via Salvatore Pagliano con via VI Novembre.
Ma chi era Zuppetta? Laureatosi in Giurisprudenza, si affermò ben presto come un valente giurista, tanto considerato da essere eletto alla Camera il 18 aprile del 1848, ramo del Parlamento istituito dal Re delle Due Sicilie Ferdinando II in seguito alla Costituzione concessa il 10 febbraio dello stesso anno.
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La principessa Luisa Carlotta Maria Isabella di Borbone è nata nel Palazzo Reale di Portici, il mercoledì 24 ottobre 1804.
È stata figlia primogenita di «… Sua Altezza Reale il Sig. Principe ereditario» del Regno delle Due Sicilie Francesco di Borbone, duca di Calabria, e della sua seconda moglie, la «… Sig.ra Principessa ereditaria» Isabella Maria Antonietta di Borbone di Spagna.
Riconfermato sul trono di Napoli dal Congresso di Vienna, nel 1816, il nonno Ferdinando IV ha mutato la denominazione di Regno di Napoli e di Sicilia in Regno delle Due Sicilie e ha assunto il titolo di Ferdinando I delle Due Sicilie. Conseguentemente anche il suo titolo cambia da principessa reale di Napoli e di Sicilia a principessa reale delle Due Sicilie.
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Macedonio Melloni. Fisico e patriota (Parma, 1798 - Portici, 1854). Partecipò ai moti del 1831; costretto dalla reazione a fuggire in Francia, vi riprese la sua attività scientifica. A Napoli ebbe la direzione del Conservatorio d'arti e mestieri e successivamente la direzione dell'Osservatorio vesuviano. Deve la sua fama come scienziato allo studio dell'energia raggiante, della irradiazione e rifrazione del calore, della polarizzazione, della trasparenza dell'aria secca dello spettro calorifero. Quando si pensò di creare un osservatorio vesuviano da più parti fu fatto il nome di Macedonio Melloni, scienziato di fama europea che era stato docente di fisica all'università di Parma e che dal 1831 si trovava, per motivi politici, in esilio a Parigi. Il 4 marzo 1839 Re Ferdinando II approvò la nomina di Melloni a direttore.
Si legge nel verbale della seduta del consiglio di Stato: " Il signor Macedonio Melloni di Parma ha offerto i suoi servigi come professore di fisica al Re N.S. ed i più insigni scienziati che vanti oggi l'Europa, fra i quali basterebbe citare un Humboldt ed un Arago, nel rendere al merito di lui solenne e nobilissima testimonianza, lo raccomandarono caldamente alla Maestà Sua. Il signor Melloni, che a giudizio dell'Humboldt, è ora il primo fisico del continente, deve in spezial modo la sua celebrità alle acute ed ingegnose investigazioni sull'elettromagnetismo. E poiché non avvi forse altro Stato che abbia così gran numero di vulcani, o estinti o in attività, sarebbe oltremodo necessario fondare in Napoli un istituto meteorologico, specialmente oggi che il magnetismo terrestre occupa le menti di quanti danno opera agli studi della fisica generale del globo. Anche questo incarico assai utilmente sarebbe affidato al signor Melloni ".
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Marcello Candia nasce il 27 luglio 1916 a Portici, dove la famiglia si era trasferita da Milano per ragioni di lavoro, terzo figlio di Camillo e di Luigia (Bice) Mussato.
Marcello Candia è stato un imprenditore, missionario e filantropo italiano. Dopo tre lauree (in Chimica, Farmacia e Biologia) e una venticinquennale attività di industriale, vendette la sua prospera azienda e si recò in Brasile come missionario laico. È considerato venerabile dalla Chiesa cattolica.
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Mario Fanelli è nato a Portici, il 20 ottobre 1885, tra le mura della settecentesca villa Maltese.
Ufficiale di carriera del Regio Esercito, con il grado di tenente, ha prestato valorosamente servizio presso l’11esimo Reggimento Bersaglieri, di stanza a Napoli.
Allo scoppio del conflitto italo turco, combattuto dal Regno d’Italia contro l’Impero ottomano dal 29 settembre 1911 al 18 ottobre 1912, per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica, ha partecipato arditamente alla campagna di Libia.
Nel corso del tragico combattimento sostenuto il 23 ottobre 1911 nei pressi dell’oasi di Sciara Sciat contro i turchi ottomani, che tentano di riconquistare Tripoli, è stato gravemente ferito: «… una di quelle palle « dum-dum » — malvagiamente deformate, che la barbarie mongolica dei Turchi ha adottato malgrado le Convenzioni internazionali — gli aveva perforato l’inguine, penetrando nel fianco. Trasportato a Napoli, visitato due volte pietosamente dalla regina Elena».
Nonostante le premurose cure, a «… soli 26 anni», il giovedì 11 gennaio 1912, il militare Mario Fanelli si spegne in Napoli.
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Massimo Caprara è nato a Portici il 7 aprile 1922.
Addottoratosi in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Napoli, si è dedicato totalmente alla politica, non tralasciando l’attività giornalistica.
Dal 1939 ha svolto attività antifascista.
Nell’aprile del 1944 è divenuto segretario di redazione della rivista Rinascita, indi direttore di Gioventù Nuova.
Nel 1946 è stato posto a capo della segreteria del ministro guardasigilli Palmiro Togliatti, del quale è stato segretario personale per vent’anni.
Dallo stesso anno e fino al 1951 è stato direttore della Segreteria Nazionale del Partito Comunista Italiano (PCI).
Dal 1952, eletto sindaco, ha retto l’amministrazione civica di Portici fino al 1954.
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Melchiorre Delfico è nato a Teramo, il 28 marzo 1825, dal conte di Longano Gregorio De Filippis Delfico e dalla marchesa Marina Delfico.
Compiuti i primi studi alla Pubblica Scuola di Disegno di Teramo, dove è stato allievo del pittore neoclassico Pasquale della Monica (1798 – 1867), si è trasferito a Napoli per completare la sua formazione.
Sedicenne, è arrivato nel capoluogo partenopeo, dove ha studiato musica ed è stato attratto dalla pittura. Incerto se seguire la sua passione di illustratore o la sua formazione musicale, ha tentato di percorrere entrambe le carriere, intrecciando inevitabilmente l’attività di caricaturista con quella di musicista e compositore.
In campo musicale si è espresso sia come compositore che come esecutore.
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Nicola Ignarra è nato a Pietrabianca, villaggio posto nell’area nord-occidentale del territorio di Portici, il 21 dicembre 1728, da Sabato Ignarra e da Petronilla Scuteri.
Ricevuti dal reverendo Filippo Scuteri, parroco di san Giovanni a Teduccio, suo zio materno, i primi rudimenti scolastici, è entrato gratuitamente al seminario arcivescovile. Qui, completata la sua preparazione, «… istrutto nelle lingue dotte e nelle scienze poté di soli 20 anni insegnare ivi stesso la poetica e la lingua greca».
È stato discepolo del grecista Alessio Simmaco Mazzocchi (1684 – 1771), al quale, nel 1771, è succeduto nella cattedra di Sacra scrittura presso l’Università degli Studi di Napoli e di cui, nel 1778, ha scritto un’interessante biografia.
Ordinato sacerdote, ha seguito la carriera ecclesiastica.
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Nicola Nocerino è nato a Portici il 27 marzo 1735, da Giovanni Giacomo Nocerino ed Elisabetta Scognamiglio.
Ordinato sacerdote, è stato prete e benefattore.
Nominato prima vicario economo, nel 1775, è divenuto poi l’ottavo parroco del casale di Portici. In quanto titolare della chiesa della Natività della Beata Vergine Maria, guida «… la parrocchia del comune di Portici fino alla morte».
Nel giugno del 1799, «… durante gli scontri tra le colonne realiste e quelle repubblicane», «… mentre si combatteva fino tra le mura del Santuario, avendo le truppe borboniche occupata la nostra Chiesa parrocchiale, mentre le strade del suo paese erano arrossate di sangue e coperte di uccisi in guerra, egli fu al suo posto di responsabilità per compiere opera di assistenza sacerdotale e di carità cristiana», portando «… indistintamente soccorso ai feriti».
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Nacque a Monopoli (Bari) l'11 novembre del 1848 e morì Portici il 13 ottobre del 1917.
Fu professore incaricato di Botanica presso la R. Scuola Superiore di Agricoltura nel 1887. Con il trasferimento a Roma del Prof. Pedicino, l'incarico e la direzione dell'Orto Botanico furono conferiti ad Orazio Comes, il quale successivamente nel 1906 fu nominato anche direttore della R. Scuola Superiore di Agricoltura.
La morte avvenuta il 13 ottobre 1917 segnò la fine del periodo aureo dell'Orto Botanico."Infatti, sotto la direzione di Comes si ebbe un'inversione di tendenza rispetto alla concezione di Orto Botanico strutturato in modo coerente con il contesto storico come museo di collezioni botaniche. Comes concepì l'Orto Botanico da lui diretto come area di sperimentazione agraria e come area di sperimentazione agraria e la utilizzò per la coltivazione di varietà di tabacco, pianta sulla quale svolse gran parte della sua attività scientifica.
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Ortensia De Francesco è una costumista italiana nata il 30 settembre 1959 a Portici. È nota per il suo lavoro nel campo del cinema e del teatro. Nel 2008 è stata candidata al David di Donatello e ha vinto il prestigioso premio Ciak d'oro come miglior costumista per Lascia perdere, Johnny!,
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Pasquale Ascione è nato a Portici il 9 Gennaio 1924.
Entrato in seminario, il 2 aprile 1949 è ordinato presbitero.
Ha svolto i primi anni del suo ministero sacerdotale a San Giorgio a Cremano come «… collaboratore alla parrocchia S. Maria del Carmine al Pittore». Si è occupato della pastorale degli Scout cattolici e dell’Azione Cattolica ed è stato cappellano delle Suore della Visitazione.
Già vicario economo della chiesa di Maria Santissima dell’Addolorata di Portici, con decreto dell’arcivescovo di Napoli, cardinale Marcello Mimmi, il 27 novembre 1954, è stato nominato parroco della stessa. Ricevutone il possesso canonico, ne è divenuto il terzo parroco.
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Pasquale de Servis è nato a Portici, il 5 ottobre 1818.
Ritenuto figlio «… naturale di Francesco 1 di Borbone delle Due Sicilie», è figlio primogenito del medico Romolo de Servis e «… di una domestica della Reggia di Caserta, Angela Fiorini», poi trasferita in servizio tra la servitù della Reggia di Portici.
Al termine degli studi elementari tenuti presso la scuola parrocchiale, per interessamento della madre presso il re, è entrato alla Scuola militare per sottoufficiali borbonici di Napoli. Avviato alla carriera militare, per quattro anni, ha frequentato con merito gli studi nel settore del genio e delle costruzioni militari d’armi bianche e da fuoco. Cadetto volontario, uscito dalla Scuola con il grado di secondo sergente del Genio Militare, è stato assegnato al comando del Genio pontonieri di Capua.
Nel 1832, ha partecipato alla costruzione dello splendido ponte sospeso in ferro sul fiume Garigliano. Distintosi nell’esecuzione dei lavori per la realizzazione del ponte Real Ferdinando, ha ricevuto la croce di cavaliere del Reale Ordine di Francesco I di Borbone.
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Pino Calabrese è nato a Portici il 6 ottobre 1955 ed è un attore italiano.
Inizia la sua carriera a 18 anni nei teatri della provincia di Napoli, collaborando con figure di spicco come Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo De Caro. Insieme, hanno messo in scena varie farse ispirate alla Commedia dell'arte. Nel 1975 dà vita con gli stessi compagni al gruppo de I Saraceni, con il quale propone con alterni successi molti spettacoli di cabaret, e dai quali decide di separarsi tre anni dopo.
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Raffaele Cassitto è nato a Lucera, in provincia di Foggia, il 15 settembre 1803, da Francesco Paolo Cassitto e da Irene Gasparri.
Discendente da una nobile famiglia di patrioti irpini, originari di Bonito, giovanissimo, con il padre e i suoi due fratelli, ha sostenuto la rivolta del luglio del 1820.
Verso la fine del 1820, è arrivato a Napoli per seguire gli studi di Giurisprudenza.
Conseguita la laurea in legge, seguendo le orme paterne, ha intrapreso la carriera forense. Per qualche anno ha esercitato «… con molta lode d’ingegno e di zelo l’ufficio d’avvocato». Purtroppo, però, a seguito dell’arresto assieme al genitore e ai suoi due fratelli da parte della polizia borbonica, ha dovuto abbandonare l’attività legale. Scarcerato nel 1824, per i successivi quindici anni, si è ritirato nella vicina Alberona, sui monti della Daunia.
Durante il volontario esilio alberonese, si è dedicato allo studio della mineralogia e della geologia, riportando risultati tali «… che gli valsero l’alta rincuorante estimazione e una visita del celebre naturalista molisano Leopoldo Pilla».
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Raffaello Giovanni Antonio Guglielmo Morghen è nato a Portici, il 14 giugno 1761, dal nobile fiorentino Filippo Morghen e da Rosa Siani Magna.
Il neonato è stato battezzato, «… nello stesso giorno nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria della Natività della R. Villa di Portici, essendo Parroco D. Giuseppe Moscatelli». Il bambino per aspersione con l’acqua lustrale è stato «… accompagnato al fonte battesimale, dalla madrina, la levatrice Giovanna Esposito».
Sin da ragazzo, ha mostrato subito una predisposizione per il disegno artistico. Quindi, per seguire la sua inclinazione artistica, è stato allievo del padre Filippo Morghen e dello zio Giovanni Elia Morghen. Sotto la loro direzione, si è dedicato soprattutto a riprodurre paesaggi e si è applicato nell’arte dell’intaglio.
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Roberto Bortoluzzi è nato a Portici, il 28 gennaio 1921.
Giovanissimo è arrivato a Milano, dove il padre ingegnere e architetto, lavora come progettista con Giò Ponti della sede dell’EIAR.
Completati gli studi, ha tentato di intraprendere la carriera militare con l’ambizione di diventare ufficiale di Marina. Abbandonata però tale intenzione, nel 1944 è entrato alla EIAR come speaker. Lettore di moltissimi servizi del Giornale Radio, incamminatosi sulla strada scelta, progressivamente nel tempo ha lavorato come giornalista, conduttore radiofonico e radiocronista.
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Roberto Fiore è nato a Portici, nella frazione Bellavista, il 2 ottobre 1924.
È figlio del poeta napoletano Francesco Fiore.
Cresciuto nel popolare quartiere napoletano del Vasto, è riuscito ad affermarsi nel campo dell’imprenditoria nel settore dell’industria.
Diciottenne ha esordito nel mondo del calcio acquistando la squadra del quartiere Vasto e portandola «in quarta serie».
Molto vicino al mondo dello sport e grande appassionato di calcio e di pallanuoto, ha ricoperto più volte ruoli dirigenziali: presidente della squadra Napoli Calcio (1964 – 1967); direttore sportivo della Lazio (1967 – 1968); presidente del Circolo Nautico Posillipo (1985); presidente dell’Ischia (1986 – 1988); presidente della Juve Stabia (1990 – 1997).
Agli inizi degli anni ’60, è tra i dirigenti della Società Sportiva Calcio Napoli. Del sodalizio partenopeo, nel 1964, ne è divenuto presidente.
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Rocco Scotellaro è nato a Tricarico, in provincia di Matera, il 19 aprile 1923, da Vincenzo Scotellaro e da Francesca Armento.
Ha completato gli studi inferiori, studiando prima presso il Convitto Serafico dei Cappuccini a Sicignano degli Alburni, poi a Cava de’ Tirreni; la prima liceale al Regio Liceo-Ginnasio Quinto Orazio Flacco di Potenza, e, infine, a Trento, dove ha conseguito il diploma di maturità classica al Giovanni Prati.
Iscrittosi alla Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Roma, nel 1942, per mantenersi agli studi ha accettato un posto di istitutore «… in un convitto di Tivoli per 350 lire al mese».
Nello stesso anno, successivamente alla prematura morte del padre, si è trasferito prima a Napoli e poi a Bari, dove prossimo alla laurea ha interrotto definitivamente gli studi ed è tornato al suo paese natale.